venerdì 31 maggio 2013

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA GASTRITE

"Lei ha lo stesso problema del 50% delle persone". Questo è quanto il dottore mi rivela serenamente consultando i risultati della mia gastroscopia. Quel fastidiosissimo disturbo con cui mi sveglio (quasi) tutte le mattine non è altro che un'infiammazione della mucosa gastrica e sono innumerevoli le cause che portano, il problema, a manifestarsi. Ed è così che il mio risveglio necessita sempre di un bicchiere di latte e caffè più l'immancabile sigaretta consumata in soggiorno nel buio più assoluto. Convivo con questo fastidio da anni tanto da potermi considerare un esperto in materia avendo potuto stilare una casistica molto elevata. Mia madre sostiene derivi dall'alimentazione e dall'immancabile bicchiere di vino ai pasti, io sono certo che si tratti di stress e nervosismo. Non sono mai stato una persona tranquilla e meditativa ma, piuttosto, un isterico istintivo che vive con ansia ed apprensione tutto quello che gli capita intorno, incapace come sono di esternare un mi 'ndi futtu (alla reggina) piuttosto che un 'sti cazzi (alla romana). D'altra parte non sarei contento di essere una persona a cui tutto scivola addosso e nemmeno voglio esserlo. Vivo tutto quello che mi capita con passione e trasporto e cerco di dare sempre il meglio di me, sempre e comunque. Tra l'altro, negli ultimi mesi, sono travolto da una cattiva sensazione che, in questo caso, non ha nulla a che vedere con il mio essere ma, stranamente, è dovuto ad un particolare che non conoscevo e che, spesso, mi risale come una sbronza del giorno prima facendomi venire una carogna ingestibile che, per me, è molto peggio di un mal di testa. Per l'emicrania è sufficiente prendere una pasticca, una bustina, delle gocce per avere un sollievo quasi immediato mentre, per la carogna, non ci sono medicine e, partendo dal cervello, mi scende pian piano dalla gola, mi prende il cuore e trova l'habitat naturale nello stomaco facendosi puntualmente sentire ogni mattina come il più preciso degli orologi svizzeri. Vivo un periodo (abbastanza) sereno della mia vita e, non essendo abituato a tutta questa serenità, mi sono aggiudicato questo stress esterno con il quale mi trovo a convivere e da cui non riesco a liberarmi. E' più forte di me, ci ho provato, ho parlato a lungo con me stesso cercando di darmi una spiegazione, una soluzione, una mano per andare avanti ma nulla. Tra l'altro più passano i giorni più succede qualcosa che mi riporta sul pensiero orrendo. Avete present quando la vostra donna vi lascia con una decisione unilaterale tipo gli accordi con la banca? Quei giorni in cui il nome della vostra lei lo leggete sui manifesti pubblicitari, lo sentite nominare in tv dappertutto, è lo stesso dell'attrice protagonista del film che andate a vedere al cinema per distrarvi? Ecco, per me succede esattamente la stessa cosa e, io e la mia gastrite, aspettiamo seduti sulla riva del fiume il momento in cui il cadavere del nostro (mio) nemico passi galleggiando sull'acqua per poter infierire sperando di poterci finalmente (io e la mia gastrite) separare fino alla prossima occasione. @MangiolaAntonio
 
 


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