mercoledì 27 agosto 2014

UN BAGNO A CALA GINEPRO E POI IN PARADISO A BIDDEROSA

Oggi mi dedicherò ad una giornata intera in spiaggia e, pur facendo base a Sa Curcurica, visiterò la spiaggia di Cala Ginepro la mattina, pranzerò al ristorante del Camping Cala Ginepro (dove mi dicono il rapporto qualità prezzo e le porzioni siano davvero notevoli), nel pomeriggio andrò a Bidderosa (un posto incredibile). Concluderò la giornata con una brace nell’agriturismo “Villa Giacinto” da Antonio e Felicita (senza l’accento sulla a). Come vi avevo detto qualche post fà, la pineta e l’accesso al mare di Sa Curcurica è un punto strategico per visitare comodamente sia Bidderosa che Cala Ginepro attraverso dei piccoli sentieri accessibili a tutti che regalano scorci ed emozioni (visive) uniche. Quindi decido di fare base qui per poi muovermi. Primo step un bagno rinfrescante e, subito dopo, zaino in spalle, macchina fotografica, smartphone e la giornata può iniziare.Da Sa Curcurica, guardando il mare, alla vostra destra trovate Cala Ginepro e Cala Liberotto, mentre alla vostra sinistra trovate Bidderosa. Il programma, come detto, prevede che si vada a destra (verso sud): direzione Cala Ginepro. Ci sono due possibilità: seguire il bagnasciuga oppure usufruire dell’ombra regalata dalla pineta. In entrambi i casi è necessario arrivare al Camping Cala Ginepro e, una volta arrivati alla fine della baia, noterete un piccolo sentiero che entra, per pochi metri , nella macchia mediterranea. Imboccato quello non ci si può sbagliare… seguite il piccolo sentiero (percorribile anche con mountain bike) che da una parte costeggia la recinzione del camping e dall’altra gli scogli della baia.

FOTO PARTE ROCCIOSA

Superato il camping, per arrivare a Cala Ginepro, dovrete girare verso destra. Proseguendo dritti, oltre ad allungare la camminata, vi troverete in una parte con grossi scogli più adatto per chi vuol fare un po’ di pesca che per chi vuole fare una passeggiata, mentre, a destra, non potrete fare a meno di notare qualcosa di davvero meraviglioso, accecante, unico. Davanti ai vostri occhi si paleserà una distesa di sabbia bianchissima, candida, molto simile al borotalco in mezzo ad una macchia mediterranea verde e rigogliosa neanche ci trovassimo sulle sponde di un lago. Il tempo di regalare agli occhi questa meraviglia e la baia di Cala Ginepro vi apparirà davanti.
 
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La spiaggia di Cala Ginepro è un’immensa distesa di sabbia bianca sottile con qualche piccolo scoglio levigato. Il colore dell’acqua è trasparente, ed è quasi impossibile guardare i giochi di luce regalati dal chiarore del mare alleato con il sole, impossibile resistere ad un tuffo… godetevi le foto… arrivo subito!
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La spiaggia ha un fondale basso ed è quindi adatta sia alle famiglie con bambini che ai nuotatori non esperti. I fondali, grazie ai due tratti rocciosi (da una parte e dall’altra) regalano comunque delle ottime visite per gli amanti dello snorkeling o semplicemente per chi vuole fare una sana nuotata. Il tratto di spiaggia “libera” è davvero notevole e ci sono tutti i comfort essenziali. Non mancano le zone attrezzate (del camping ed hotel) e, arrivati nella parte più a sud della baia prima di Cala Liberotto, si incontra un tratto di rocce tipiche della costa sarda con il mare, il vento ed il tempo che diventano artisti creando delle forme interessanti.
 
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Sarà la bellezza di quanto visto, sarà che, come diceva mia nonna, il mare porta appetito, sarà perché mi hanno parlato molto bene del ristorante del Camping Cala Ginepro, sarà per il tempo che qui vola via troppo velocemente, decido che è arrivato il momento di soddisfare anche il gusto e l’olfatto oltre che la vista e l’udito. Percorro la strada a ritroso per rivivere le emozioni al contrario ed andare a rifocillarmi. Entrando al Camping Cala Ginepro noto subito pulizia, ordine e l’assoluta mancanza di caos cosa non così scontata in questo tipo di strutture. Mi dicono che sono forniti di bungalow, case mobili, tukul e le classiche piazzole per tende, roulotte e camper. Il camping si appoggia su due spiagge, una attrezzata ed una no, una in un versante ed una nell’altro, ideale per chi non ama il vento in spiaggia (se c’è vento da una parte, si va dall’altra). Il personale che incontro è tutto sorridente e mi da l’idea che la cordialità sia un must in questo posto. Non ho soggiornato né visitato a fondo il camping quindi non sono in grado di darvi un parere preciso. Comunque sono abituato a “leggere” le facce che incrocio e mi sembrano tutti più che soddisfatti. Il ristorante (piccolino) è accogliente, pulito e con del personale gentilissimo e molto disponibile. Il menù propone tipici piatti locali, pesce, la pizza cotta nel forno a legna ed una ricca varietà di dolci. Opto per un antipasto ed un primo. Come di consueto non uso la mia passione per i blog di viaggio per avere una “cortesia” in più, preferisco essere un turista come tutti gli altri (d’altra parte cosa avrei di più?) per poter scrivere quello che avviene realmente e non quello che viene offerto a chi documenta i propri viaggi. Le porzioni sono davvero generose, assolutamente in linea con il prezzo (considerando che ci si trova in Sardegna e comunque non avrei speso di meno a Roma) e, soprattutto con la bontà del prodotto finale. Sono molto soddisfatto prometto di ritornarci per cena quando il mio appetito è un po’ più predisposto ad ingerire cibo ma, se capitate in zona, non fatevi scappare un pasto in questo posto. Il mio smartphone è in carica, “rubo” una foto da www.campingcalaginepro.net per documentare anche questo mio passaggio.
 
FOTO RISTORANTE

Rientro a piedi (via pineta) a Sa Curcurica dove ho un appuntamento caffè a cui non voglio mancare prima di avviarmi a Bidderosa. La pineta, tranne qualche caso di inciviltà, è tenuta bene ed è anche un punto di relax/esposizione per i tanti venditori ambulanti della spiaggia comunque discreti e non invadenti (occhio ad Alfano!). Percorrendo la pineta c’è chi ha improvvisato un campo da bocce, chi un mini campeggio, chi tavolate stile Ferragosto, chi dorme su amache penzolanti tra due alberi e chi, come i miei compagni del coffe time, approfittano della piacevole ombra (ed arietta) della pineta per gustarsi un caffè ghiacciato abilmente preparato la notte prima. Anche in questo caso la mezzoretta caffè passa velocemente e, nonostante la compagnia sia piacevole e la vista unica, levo il disturbo e mi avvio per il Paradiso in terra chiamato Bidderosa.
 
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La spiaggia di Bidderosa ha un suo accesso diretto ma, oltre ad essere molto caro (15€ ad auto più un prezzo aggiuntivo per ogni passeggero) ha un numero limitato di ingressi. Se non decidete di passare tutta la giornata lì e/o se non avete un’eccessiva attrezzatura da portare in spiaggia, potete approfittare del passaggio che collega Sa Curcurica a Bidderosa. Per arrivarci si può guadare il piccolo torrente dello stagno di Sa Curcurica cosa non comodissima sia per l’altezza dell’acqua (al petto con alta marea, poco più giù con la bassa) sia per il classico fondale degli sbocchi al mare pieno di ciottoli molto grossi che rendono difficoltoso il passaggio (più qualche riccio qua e là)
 
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oppure potete attraversare un piccolo tratto dello stagno (lato ingresso parcheggio) con l’acqua che al massimo arriva al ginocchio per poi affrontare un piccolo e breve sentiero che vi porta direttamente in spiaggia. Se decidete (come vi consiglio) per lo stagno fate attenzione soltanto ad una cosa: nel lato destro, dove sono ancorate le barche e dove ci sono dei pali di legno all’interno dello stesso, a causa di un banco abbondante di posidonia, si sprofonda fino ed oltre il ginocchio. Per attraversare lo stagno passate a sinistra dei paletti ed in pochi secondi sarete dall’altra parte. Il parco di Bidderosa ha 500 ettari di querce ginepri e la tipica macchia mediterranea, è diviso in cinque calette mozza fiato e comprende il monte Urcatu da dove si gode di un panorama indimenticabile. Presenti servizi igienici ed un piccolo chiosco. Ma torniamo alla nostra passeggiata nel sentiero dove, anche in questo caso, si percorrono dei tratti ricchissimi di vegetazione, verde tra l’incessante canto di centinaia e centinaia di cicale.

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Il sentiero è consequenziale, quasi impossibile sbagliare. Si passeggia di fianco al torrente fino al suo sfociare al mare godendo di colori meravigliosi, finche, tra la macchia mediterranea, non intravedete i colori inconfondibili del mare di Bidderosa.

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Arrivati in spiaggia vi trovate nella prima caletta. Guardando il mare, verso sinistra, troverete le altre quattro. Il mio tratto preferito è quello al confine tra la caletta 1 e la caletta (troverete un cartello) ma come si dice? De gustibus non disputandum est. In questo posto avrete l’impressione di essere naufragati in una spiaggia di un’isola deserta, di essere stati tele trasportati in un film ambientato in un paradiso naturale dove i mille colori del mare, la limpidezza delle acque, il bianco della sabbia, la fanno da padrone. Un posto dove granchi piccini e grossi passeggiano senza timore alcuno con la curiosità di chi vuol capire chi è questo tipo che, zaino in spalla, è arrivato a casa loro. Un posto con pochissime persone (quasi nessuno) in spiaggia, un posto dove il tempo si ferma, i rumori si azzerano, i problemi ti appaiono banali e non vorresti più andare via. Non essendo sicuro di riuscire a descrivere con semplici parole quanto i miei occhi trasferiscono al cervello, preferisco far parlare queste mie fotografie.

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Il tempo è volato via oggi ed è già ora di andare via anche perché Antonio e Felicita (senza l’accento sulla a) mi aspettano per una grigliata a Villa Giacinto un agriturismo, una casa vacanze ad 800 metri da Cala Ginepro. Il posto è davvero curatissimo e, nonostante si abbia l’impressione di essere in aperta campagna, di fatto si è a pochi metri dal mare di cui oggi vi ho scritto.

FOTO VILLA GIACINTO

Antonio e Felicita sono due signori davvero gentilissimi e si vede chiaramente che la loro ospitalità è genuina. Villa Giacinto, tra sentieri di rosmarino, aiuole coloratissime, ulivi ed alberi da frutta è un posto che ti mette la pace dentro appena ci entri. La struttura è chiaramente di recente costruzione. Gli appartamenti hanno due camere da letto, bagno con doccia, cucina veranda coperta attrezzata con tavolo e sedie. La signora Felicita è una pasticciera eccezionale e, per chi non ama cucinare offre un servizio con dei gustosissimi pasti preparati da lei stessa con i prodotti che si trovano a Villa Giacinto stesso. Non è affatto inusuale trovare in veranda durante il soggiorno dei cadot genuini prodotti della terra intorno alla struttura. Adesso però il signor Antonio ha portato due bicchieri ed una bottiglia di vino locale quindi, con i primi odori di carne alla brace ed il calar del sole, è arrivato il momento di congedarmi da voi e rilassarmi, bicchiere in mano, nelle chiacchiere spontanee sotto il porticato del loro appartamento.
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lunedì 25 agosto 2014

UNA PASSEGGIATA A CALA GONONE CON UN FANTASTICO BAGNO NELLA SPIAGGIA DI ZIU MARTINE

La destinazione di oggi è Cala Gonone. Partendo dalla mia base, Orosei, prendo la SS 125 e punto in direzione Olbia-Dorgali, superate le cave di marmo, che rimangono una fonte importante di lavoro per tutta la zona nonostante la proiezione turistica intrapresa dal Golfo,

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dopo qualche km di curve, arrivo a Dorgali dove si può decidere di attraversare il paese direttamente dalla strada principale oppure attraverso la più veloce bretella esterna. A Luglio ed Agosto il paese si arricchisce grazie al Jazz Festival Dorgali e Cala Gonone che attira tanti turisti e molti residenti. Superata la galleria sulla SS 125 che attraversa il monte Bardia, si arriva in un Belvedere dove consiglio assolutamente una sosta per il meraviglioso panorama di cui si può godere. Cala Gonone degrada verso il mare, posizionato sulla una collina ripida in discesa verso la costa del Golfo di Orosei.

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Da qui inizia la discesa che ci porta a destinazione. Arrivati a Cala Gonone si capisce immediatamente di essere arrivati in una tipica cittadina turistica sul mare. Bar, ristoranti, bed & breakfast, piccoli hotels, negozietti di artigianato, empori per souvenir e quant’altro ci si può aspettare da una località che, con gusto, ha deciso, evidentemente, di puntare tutto sul turismo. La cosa positiva è la mancanza di strutture estranee al contesto. E’ evidente che tutti i locali sono stati ricavati da vecchie abitazioni ed hanno, per lo più, una gestione familiare… e questo mi piace molto. Trovo parcheggio nella zona porto e da qui inizia la mia visita. La spiaggia centrale, la vera spiaggia di Cala Gonone, si trova proprio di fianco al porticciolo ed essendo la più vicina alle strutture ricettive, avendo il mare calmo ed un spiaggia di arenile è la metà preferita dalle famiglie e dai turisti più pigri.

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Cala Gonone è il punto di partenza per molte escursioni guidate in barca, sia per visitare la costa e le tante meravigliose spiagge raggiungibili esclusivamente via mare, sia per i diving che per la pesca turismo. Quindi arrivando al porto non potrete fare a meno di notare schiere di sub e di turisti intenti a salpare sulle tante imbarcazioni dedicate alle escursioni nonché decine di chioschi dove prenotare le stesse. Tra le cale più note cito Cala Cartoe (che visiterò nei prossimi giorni), Ziu Martine, Cala Fuili e Cala Luna. Celeberrima la Grotta del Bue Marino, che partendo dalla costa entra nella montagna per diversi chilometri, lì si rifugiava la foca monaca che, purtroppo, è considerata estinta in questa zona. A Cala Gonone, nel 2010, è stato inaugurato un acquario con 20 vasche espositive considerato il più grande della Sardegna.

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Decido di percorrere tutto il lungo mare dove si alternano tratti di spiaggia a tratti scogliosi il tutto arricchito da odori di fritto di pesce che esaspera il mio fagocitosi di pesce e frutti di mare ma è troppo presto per mangiare ed allora cammino in apnea cercando di dare un ruolo primario alla vista rispetto che all’olfatto. Tutto quello che vedo è davvero piacevole. Si ha la netta impressione che tutto sia, naturalmente, curato, pulito e sistemato con gusto. Tra l’altro scopro che le spiagge di Cala Gonone sono state prestate al cinema per diversi films: “Travolti da un insolito destino nell’azzurro del mare d’Agosto” diretto da Lina Wertmuller, con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato ed il suo remake con Madonna e Giancarlo Giannini; “Black Stallion” dove, nella parte finale del film, si riconosce chiaramente la spiaggia di Cala Luna; “Il signor Robinson, mostruosa storia d’amore e d’avventure” diretto da Sergio Cobucci, con Paolo Villaggio e Zeudi Araya. In fondo al Lungomare un ampio parcheggio, una nuova spiaggia ed un parco giochi gonfiabile direttamente sul mare che è invitante per ogni bambino che passa di lì esattamente come l’odore di fritto misto per i miei sensi… è presto per mangiare! Ed allora decido di andare a scoprire una delle spiagge famose della zona: Ziu Martine.

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La spiaggia, raggiungibile attraverso la strada ed un breve sentiero in discesa adatto per tutti e senza particolari criticità, è ricca di grossi ciottoli bianchi che contrastano con le rocce vulcaniche. Il mare degrada velocemente ed i fondali regalano scorci davvero notevoli nonché una ricca varietà di pesci. Gli amanti dello snorkeling farebbero bene ad arrivarci muniti di maschera, tubo e pinne (anche la mezza muta può tornare utile vista la temperatura dell’acqua).

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La spiaggia non è grandissima ma, nonostante ci siano parecchie persone, la situazione non risulta invivibile grazie soprattutto al grande turn over dei bagnanti. Passo alcune ore piacevoli in spiaggia prima di decidere di tornare ad Orosei per programmare la mia prossima visita.

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giovedì 21 agosto 2014

SA CURCURICA, LA GALLINELLA TRA CALA GINEPRO E BIDDEROSA

La prima spiaggia che decido di visitare facendo base ad Orosei è Sa Curcurica (“la gallinella” in sardo). Per arrivarci percorro la statale 125 (direzione Cala Ginepro) per 13km. Arrivati al bivio entro per Cala Ginepro e, dopo qualche centinaio di metri, svolto a sinistra proseguendo fino ad incontrare lo stagno di Sa Curcurica alimentato in parte dal mare ed in parte dal Rio Pischina e Rio Sa Mela facente parte di un’ampia zona protetta dall’Ente Forestale. Appena arrivati non si può fare a meno di notare, aldilà dei colori meravigliosi dell’acqua, il panorama che circonda lo stagno stesso: meravigliose montagne di granito rosa e pezzi di macchia mediterranea che vive e vegeta direttamente sulla spiaggia. Tra l’atro attraversando lo stagno di Sa Curcurica si può agevolmente arrivare in una sorta di paradiso terrestre chiamato Bidderosa… ma di questo ne parlerò in uno dei prossimi post.
 
SONY DSC Lo stagno di Sa Curcurica

Torniamo alla spiaggia di Sa Curcurica meta della mia visita odierna. La spiaggia si divide in due ampie baie separate da un corpo roccioso molto utilizzato da pescatori della Domenica e da fotografi a caccia di un click da mostrare agli amici una volta tornati a casa ed ha un’ampia pineta mediterranea a contornarne le forme. Per entrare in pineta è necessario pagare: 4€ in automobile, 2€ in moto, 1€ a piedi. Una volta pagato il ticket d’accesso cerco un posto all’ombra per l’automobile provando a calcolare la traiettoria naturale del sole e scelgo la spiaggia a metà tra quella confinante con il Rio e quella a sud (lato Cala Ginepro). La pineta è davvero in riva a pochi metri dal mare tanto che molti decidono di utilizzare la stessa come base invece di portare ombrelloni ed armamentari vari in spiaggia. A pranzo la pineta diventa una sorta di camping dove gli avventori si rifugiano dal sole per poter pranzare all’ombra, fare la pennichella su amache, mentre nel week end, nonostante sia proibito, c’è anche chi ne approfitta per del campeggio libero in una location favolosa ed a costo zero. La spiaggia di Sa Curcurica ha tre bar: uno direttamente in spiaggia (a nord, lato Bidderosa) e due all’interno della pineta (uno centrale e l’altro vicino al Campeggio) in tutti e tre, oltre a gelati e snaks è possibile consumare dei pasti completi. Per gli amanti del fai da te ci sono dei comodi tavoloni in pietra (da noleggiare all’ingresso 10€) e degli enormi barbecue. Inoltre è dotata di servizi igienici ecologici anche se spesso sono inagibili a causa della maleducazione e la mancanza di rispetto di chi li utilizza.
 
SONY DSC la spiaggia vista dalla pineta

Appena arrivato in spiaggia noto due cose: una positiva ed una negativa… da quale comincio? Positiva: rispetto all’anno scorso il mare ha restituito un bel pezzo di sabbia tanto che la spiaggia appare (nella parte non riservata ad hotel e campeggio) comoda e con tanto spazio per tutti. La negativa è che, il mare oltre a restituire la spiaggia ha regalato una vagonata di posidonia che con le correnti si sposta adesso verso sud, adesso verso nord. La parte più a nord di Sa Curcurica è quella maggiormente colpita, la parte centrale appena, la parte a sud quasi per niente. C’è talmente tanta posidonia che si è creato uno scoglio tutto d’alghe. Inoltre, spesso, molto spesso, arrivano delle ventate di cattivo odore (pare a causa di alcune solfatare) tanto che, chiudendo gli occhi ti sembra di stare a Vulcano.
 
SONY DSC I banchi di posidonia a riva

La spiaggia è frequentata prevalentemente da famiglie. Pochi giovani, muscolosi, depilati e tatuaggiatissimi e poche giovani dai brasiliani mozza fiato. Decidete voi se è un bene o un male. Lo specchio d’acqua è comunque notevole ed anche il fondale, per gli amanti dello snorkeling , alterna tratti rocciosi a distese di sabbia bianca e piccoli canyon dove guardare i (pochi) pesci che si avventurano a riva tra il frastuono di bambini capricciosi, sfide a bocce e dialoghi con un tono di voce nettamente superiore ai decibel consentiti per legge. Ero già stato a Sa Curcurica ed è nettamente più bella rispetto a quanto il mare ha voluto regalare quest’anno. I lati positivi di questa spiaggia sono la pineta, il prezzo abbordabile per entrarvi, la comodità dei servizi e la posizione centrale tra Cala Ginepro e Bidderosa entrambe raggiungibili con brevi camminate tra panorami meravigliosi.
 
@MangiolaAntonio – www.facebook.com/mangiolaantonio - antoniomangiola.blogdiviaggio.it
 
spiaggia il mare di Sa Curcurica

martedì 19 agosto 2014

OROSEI, LONTANO (MA NON TROPPO) DALLA MOVIDA

 


Entrando ad Orosei in macchina, dal lato di Galtellì, non si ha l’impressione di arrivare in un classico paesino turistico 2.0 ma piuttosto pensi di essere in una località dell’entroterra appena sfiorata dall’invasione di vacanzieri. In realtà, Orosei, comune in provincia di Nuoro con circa 7000 abitanti, si trova nella vallata del fiume Cedrino, 25 metri sopra il livello del mare ed a 2,5 km dalla marina omonima.
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Soggiorno in pieno centro storico in una casa in via San Giovanni a pochi metri dalla chiesa di San Giacomo e via Nazionale, l’unica strada veramente turistica di Orosei, almeno finchè si congiunge con Piazza del Popolo. Da qui mi muoverò giornalmente per visitare le spiagge del comune che ha un’estenzione di 20 km di costa di cui fanno parte posti davvero meravigliosi come Bidderosa, Cala Ginepro, Cala Liberotto, Sos Alinos, Sas Linnas Siccas, Sa Curcurica ed altri che meritano certamente una visita come Marina di Orosei, Su Barone e Osala prevalentemente frequentati dai locali. Inoltre, farò certamente una visita a Cala Gonone ed alla spiaggia di Cala Cartoe.
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Ma torniamo ad Orosei. Come detto la strada principale, e probabilmente quella da percorrere almeno una volta, è via Nazionale piena di negozi tipici di una località marina e di ottimo (e costoso) artigianato alternati a bar e gelaterie tra le quali mi ha colpito particolarmente lo Yesterday Pub un posto molto carino dove comprare un gelato, fare uno snack, un aperitivo o una bevuta in tarda serata. Il locale è in una corte ristrutturata con ingresso direttamente su via Nazionale ed ha un’ambientazione davvero bella. Anche l’interno merita con tanti cimeli dei Beatles (originali?). Personale numeroso, presente e molto cortese. Deludente il margarita che ho ordinato: imbevibile senza sale, accettabile mischiando liquido e solido (6€). Proseguendo su via Nazionale si arriva a Piazza del Popolo centro della vita di Orosei e teatro delle tante manifestazioni che si svolgono durante l’anno. La più ricca è frequentata è la festa del Patrono (San Giacomo) dove per una settimana intera si alternano appuntamenti con la muisica locale, la poesia, prodotti eno gastronomici locali ed ospitate.
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Ad Orosei si svolgono tante manifestazioni per lo più di spunto religioso tra cui vi segnalo in particolare: il 16 Gennaio la festa di San Antonio Abate con la tradizionale accensione del falò; a metà Maggio la festa in onore di Sant’Isidoro con la processione di cavalli e carri addobbati a festa; l’ultima Domenica di Maggio la festa di Santa Maria e Mare con la processione di barche dei pescatori che portano il simulacro dal ponte del fiume Cedrino sino alla chiesa situata alla foce del fiume. Piazza del Popolo è ricca prevalentemente di bar e ristorantini con una bella atmosfera notturna. In piazza sono presenti anche la Pro Loco, il negozio di fotografia di Alessandra Palma che, oltre ai servizi fotografici e di stampa, offre un servizio di internet point, stampa, ricezione ed invio fax con dei servizi integrati utili per chi è in viaggio e non ha le comodità elettroniche casalinghe, ed un meraviglioso negozietto piccolo piccolo con una miriade di prodotti tipici locali di ottimo gusto e con il giusto rapporto qualità/prezzo. La notte Orosei ha un fascino particolare con i suoi mille vicoletti illuminati che creano un’atmosfera davvero suggestiva. E facile, una volta imboccato il primo non fermarsi più a caccia di un nuovo scorcio da fotografare e portare a casa con te per sempre.
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Per chi non è amante della vita mondana, feste, tacchi 12, camicie bianche, discoteche e musica sopra le 130 bpm, Orosei è un’ottima base da cui poter visitare una parte della Sardegna senza privarsi della possibilità di raggiungere le mete della movida (San Teodoro, Budoni, ecc.) con un’oretta di macchina. @MangiolaAntonio - antoniomangiola.blogdiviaggio.it

giovedì 14 agosto 2014

IL MIO VIAGGIO IN NAVE DA CIVITAVECCHIA AD OLBIA

Trova un parcheggio, metro fino a San Pietro, treno per Civitavecchia, navetta dalla stazione ferroviaria al porto e, dopo un’ora e trenta minuti di attesa alla stazione marittima “Autostrade del Mare”, sono “finalmente” a bordo della Moby Tommy a caccia di un dignitoso posto a sedere. Difficilmente comodità e praticità coincidono così, in una sorta di summit in diretta streaming, la somma delle mie esperienze, il timore di non trovare altri posti liberi, la mia atavica pigrizia, i bagagli a seguito, propendono all’unanimità per la praticità che per loro, in quel momento, corrisponde perfettamente nell’immagine che i miei occhi trasmettono al cervello sotto forma di: tavolinetto tondo in legno scuro stile Irish Pub, due sedie di legno appiccicate allo stesso (che, oltre a non darmi minimamente l’impressione del comodo mi fanno ringraziare la natura per non avermi fatto cicciotto) e, soprattutto, una presa luce che viene ritenuta immediatamente indispensabile dal mio smartphone per la sua sopravvivenza fino ad Olbia.
Sono uscito da casa alle 11 ed alle 15, seduto in un posto che mi appare più improbabile ogni minuto che passa, mi sembra di essere già in Sardegna nonostante ho (almeno) sei ore di navigazione nelle mie più immediate prospettive.
Una vibrazione crescente mi da l’impressione di essermi innamorato ma sono solo i motori della nave che iniziano a scaldarsi. Da una parte ho un senso di delusione poi il pragmatismo prende il potere stabilendo per decreto che si salpa ed è per quello che sono lì. Il conto alla rovescia per lo sbarco ad Olbia può ufficialmente partire. Condivido pienamente la scelta pragmatica del mio io tanto da decidere di uscire sul ponte per regalare anche agli occhi l’immagine della Tommy che abbandona il porto di Civitavecchia sotto la scorta “appiccicata” dei pilotini e di un gruppo di gabbiani geneticamente modificati tanto da preferire la mortadella dei turisti al pesce fresco in mare. Per un attimo penso a tutti i migranti ed alle loro sensazioni quando salpano per viaggi molto meno comodi e con più incognite del mio, poi decido che non posso occuparmi di tutto io e torno a quello che adesso mi sembra una sistemazione parecchio migliore dati i pensieri e le riflessioni.
Osservo chi mi circonda e chi mi passa vicino e mi accorgo che il frenetico passaggio di una moltitudine di persone di tutte le età, nazionalità, estrazione sociale, forme e stile di abbigliamento, non necessariamente corrisponde ad un passar del tempo alla pari. Allora decido di essere anche io parte di quel flusso in continuo movimento alla ricerca di qualcosa da utilizzare a livello farmaceutico contro la noia ed il desiderio di metter piede sulla terra ferma. Del pub e della sua mobilia vi ho detto, aggiungo schematicamente quello che il mio cervello memorizza durante il mio vagare a bordo: bazar zeppo di articoli che compreresti soltanto in overdose di noia a causa del lungo viaggio (fortunatamente è più chiuso che aperto), spazio giochi per una moltitudine di bimbi incapaci di stare fermi neanche fossero stati carcerati in una cella di un metro per uno nell’ultimo anno, ponte esterno molto ventoso, scale ponte superiore con ampi spazi, tantissime panchine bianche di plastica (nessuna libera), un altro bar, altra rampa di scale, ristorante Mascalzone Latino (molto pubblicizzato da una voce femminile attraverso gli altoparlanti della nave), rampa di scale a scendere, un saloncino con dei divanetti (occupati in ogni ordine di posto più da zaini e valigie che da esseri umani), ristorante self service con una parte di comodi divanetti riservata ai clienti dello stesso ed una parte libera per i passaggio pontisti. E’ stato un colpo di fulmine. Il mio corpo si adagia, finalmente, su qualcosa di comodo, di morbido ed è sufficiente premere play sul lettore multimediale del mio smartphone perchè Morfeo approfittasse di me. Non so quanto sono stato tra le sue braccia a svegliarmi sono i rumori di piatti e stoviglie unito al vociare di clienti e personale di sala. Il self service è di nuovo aperto e per me è tempo di migrare nuovamente verso altri lidi. Percorro altre due/tre volte l’itineriario di cui ho già scritto con soste qui e lì ed alle 21, esattamente 10 ore dopo la mia uscita di casa, sono ad Olbia. Mi aspetta un viaggio di un’ora e qualcosa e poi sarò alla destinazione finale: Orosei. @MangiolaAntonio
 


lunedì 11 agosto 2014

UN CALCIO (TA) VECCHIO

Gli stadi sempre più vuoti, scomodi, insicuri e poco accoglienti, la nazionale che fa una figuraccia a tutto tondo ai Mondiali, le squadre di club che non si dimostrano all'altezza delle concorrenti europee, il mercato che porta in Serie A soltanto gli scarti di Premier League e Liga, partite truccate, arbitri (spesso) non all'altezza, violenti che spadroneggiano indisturbati.
 
Questo il quadro, poco decoroso, dello stato del calcio in Italia, un paese dove, anche lo sport più popolare, rispecchia una assoluta incapacità di governare e legiferare (facendo rispettare quanto è legge). In questo panorama sconfortante i geni delle Leghe (dai dilettanti ai super professionisti di serie A) decidono che l'uomo nuovo, dopo le dimissioni di Abete, è un signore 71enne che anche nel cognome (Tavecchio) porta un bollino che a tutto fa pensare fuorchè un'ondata di novità, freschezza ed innovazione. Al posto del mangia banane Tavecchio, criticato da tutti in Europa, avrei preferito un personaggio più vicino al calcio giocato (un ex campione) sicuramente non un "politico". In ogni caso mi auguro di essere smentito e che Tavecchio meravigli me ed i tanti perplessi andando a mettere mano ai tanti difetti del nostro calcio: stadi di proprietà, di nuova generazione, sicuri, accoglienti e con una buona visibilità del terreno di gioco; le squadre di Serie A devono, come per le coppe europee, garantire in rosa un numero minimo di calciatori cresciuti in Italia ed un minimo di giocatori cresciuti nel proprio vivaio; punizioni esemplari per chi trucca le partite o ha un comportamento non sportivo; pene durissime e certe per chi si rende protagosta di violenze o atteggiamenti aggressivi o comunque non conformi ad un appuntamento di sport che deve essere un momento per tutti e non per corpulenti pseudo tifosi. Le cose non succedono per caso, i cambiamenti vanno programmati, bisogna lavorare sulle idee... già le idee! @MangiolaAntonio
 
 


martedì 1 luglio 2014

FINALMENTE BUONE NOTIZIE: DA OGGI IL ROAMING IN EUROPA COSTA LA META'

Chi ha detto che con l'arrivo dell'alta stagione i prezzi aumentano solamente? Da oggi (1 Luglio) il costo del traffico roaming in Europa avrà un ulteriore taglio per il traffico dati. La riduzione sarà del 55% dei prezzi per navigare su internet quando si viaggia in un altro paese europeo. Il costo passa dai 45 ai 20 centesimi per magabyte.
 
Ci sarà anche una riduzione del 20% per chiamate e sms. Le telefonate in uscita passano da un massimo di 24 centesimi ad un massimo di 19 centesimi. Le telefonate in entrata, che prima costavano 7 centesimi adesso ne costeranno 5. L'invio degli sms passa da un costo di 8 centesimi ad un costo di 6 centesimi.
 
Tutti gli operatori europei avranno inoltre la possibilità di offrire condizioni particolari per il roaming permettendo di scegliere un operatore del posto. E allora... buone vacanze a tutti! @MangiolaAntonio