martedì 8 ottobre 2013

LE MIE PRIGIONI - DI RE GIORGIO NAPOLITANO

Il nostro Presidente della Repubblica, Re Giorgio Napolitano, è in visita a Cracovia, paese dove già l'inverno si fa sentire con le sue rigide temperature. Eh si sa, i vecchietti, hanno una percezione del freddo diversa. Già a fine Agosto non è improbabile vedere degli anziani girare per strada con il loro gilet di lana di ordinanza e quei cappelli più che vintage. Per combattere il freddo ci sono due possibilità: o ti chiudi dentro o ti bevi un goccino per sentirne meno. Re Giorgio deve aver deciso di farle tutte e due contemporaneamente: si è chiuso dentro la sua camera, ha preso una bottiglia ed un bicchiere e giù qualche goccino. Annoiato ed un pò allegrotto, per i cicchetti, inizia un forsennato zapping televisivo. Ma si sa, la televisione polacca non è famosa nel mondo nè per comprensibilità della lingua nè per varietà dei programmi così, dopo aver pensato e pensato e pensato, decide di scrivere una lettera senza sapere nè cosa scrivere nè a chi scriverla. Prende la sua agendina risalente ai primi anni 40 ed incomincia a sfogliarla. Andreotti e si fa un segno della croce. Berlusconi e giù un altro goccino per dimenticare. Cicciolina non è più una parlamentare. D'Alema sta facendo la "crostata" con Berlusconi. Einaudi, troppo tardi. Fini sta a Montecarlo. Grillo vaffanculo. H pagina vuota. Ingroia e tocca ferro. Letta quale dei due?  Monti e scoppia a piangere. Nerone... quasi quasi. Obama ha altro a cui pensare.  Poggiolini gli fa salire il sangue al cervello. Q pagina vuota. Renzi troppo giovane. Saviano no, se ne vuole andare all'estero. Topolino ha un chiodo fisso per la topa (come Berlusconi). Unicef viva e vibrante organizzazione. Varenne ma come si fa a scrivere ad un cavallo? Zorro...  Così, non sapendo a chi scrivere questa benedetta lettera decide di fare le cose in grande, da Presidente della Repubblica, da Capo di Stato, da punto di riferimento per tutta la nazione scriverà una lettera viva e vibrante a tutti gli italiani. A questo punto deciso cosa fare (scrivere la lettera) ed a chi inviarla (tutti gli italiani) tocca solamente decidere cosa scrivere. Gli auguri di Natale vengono subito scartati per una tempistica inadeguata (nonostante la temperatura esterna), anche una lettera di auguri agli azzurri in vista del Mondiale gli sembra, quantomeno, prematura. Si guarda intorno e, abituato agli spazi del Colle sbotta: "mi sembra di stare in prigione". Eccola l'illuminazione! Scriverà una lettera a tutti gli italiani parlando delle carceri e della giustizia.
 
D'altra parte, problemi più urgenti da risolvere, in Italia, non ce ne sono.
@MangiolaAntonio
 
 


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