mercoledì 25 giugno 2014

SO DI DARVI UNA DELUSIONE MA VINCERE I MONDIALI NON CI AVREBBE CAMBIATO LA VITA!

So di darvi una delusione ma è arrivato il momento di farvi una confessione, ormai siete abbastanza grandi e maturi per saperlo: stabilito che Babbo Natale non esiste (cosa che vi ho già confessato qualche anno fa) oggi vi dico che i Mondiali non ci avrebbero salvato. Anche se l'Italia li avesse vinti per noi non sarebbe cambiato nulla se non una dose di "oppio dei popoli" destinato ad esaurirsi con un forte mal di testa ed il ritorno alla cruda realtà il giorno dopo. Non disperatevi, non siate depressi, non rovinatevi la giornata. I nostri ragazzi, tra qualche giorno, tra poche ore, saranno in vacanza a Formentera, Ibiza, Costa Smeralda, Miami ed in chissà quale paradiso terrestre a godersi il "meritato" riposo dopo le eroiche fatiche di una stagione intera. Si faranno paparazzare con questa o quella starlette ed il loro tenore di vita non subirà modifiche. Volete mettere il bagnasciuga di Formentera con il caldo umido di Manaus? Il dimissionario Prandelli anche se dovesse rimanere disoccupato a vita ha accumulato sufficienti denari da potersi permettere una dorata vecchiaia tra Ischia, Montecatini e Castrocaro Terme.
 
Credetemi, so quello che scrivo, non sono queste le cose importanti della vita, è solo un gioco, molto appassionante ma nient'altro che un gioco. La cosa grave non è se la nazionale passa o non passa il girone ma se, da disoccupati, si passa o no un colloquio di lavoro. Non è importante sapere che i nostri ragazzi si trovano, IPhone in mano, a dover trovare, all'ultimo minuto, una camera libera in atolli esclusivi ma i mille giorni chiesti dal nostro premier per la "svolta" italica tesa a risollevare il paese da una crisi insopportabile. Diamo alle cose il valore che hanno. Questi ragazzi, presentati come eroi della patria in spot televisivi da premio oscar, sono dei privilegiati a cui la fortuna ha voluto regalare doti nello sport più seguito e pagato al mondo. Balotelli è il simbolo di una generazione (non tutti ma molti), basta guardarsi intorno: indolenti, poco propensi al sacrificio, senza rispetto per le persone più grandi ed esperte di loro, prime donne con un ego smisurato, prigionieri, nonostante tutto, di una ingiustificabile mancanza di voglia di fare. Se l'Italia avesse passato il turno con l'Uruguay loro avrebbero preso un premio in denaro, noi avremmo avuto, almeno, un'altra dose di oppio. Adesso, stabilito che i mondiali ci sono una volta ogni quattro anni, godiamoci le partite degli altri invidiando l'erba del vicino sempre più verde della nostra sia che si tratti di calcio sia che si tratti di qualità della vita, stipendi, politica, giustizia, onestà, voglia di fare, amor proprio, ecc.
 
Noi, come dei Balotelli qualsiasi, mettiamo il broncio quando le cose non vanno come vogliamo, lamentiamoci per le scorrettezze altrui e facciamoci rimproverare per il nostro atteggiamento senza mai provare ad impegnarci a fondo affinchè, per una volta, l'erba più verde sia la nostra e non quella del vicino. @MangiolaAntonio
 
 


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