lunedì 9 giugno 2014

MA SIETE MAI STATI A LIVORNO?

Livorno è una città rossa rossa, non rossa e basta. E' il capoluogo dove, nel 1921, venne fondato il Partito Comunista Italiano, è una città che avvolge il suo porto, tra i più importanti d'Italia sia dal punto di vista turistico che dal punto di vista industriale. Fece da culla a personaggi come Modigliani, Mascagni, Fattori e di un presidente della Repubblica: Carlo Azelio Ciampi. Storicamente, Livorno, è sinonimo di cosmopolitismo come in nessun'altro luogo d'Italia tanto da essere chiamata per secoli "Livorno delle Nazioni". Una città multirazziale e multietnica  che diede asilo, grazie al suo porto, a mercanti ed operatori economici favorendo la costituzione di numerose nazioni in città.
 
Livorno è come un grande centro sociale. Basta fare un giro nei posti della "movida" come La Venezia per rendersi conto che la popolazione ha conservato uno stile di abbigliamento e vita sociale molto simile a quella degli anni 60/70. E' una città dove le signore al mercato protestano contro i vigili urbani per i modi troppo aggressivi con cui cacciano i colored abusivi. La gente è (generalmente) molto unita e compatta, non fa nessuna differenza di lingua, colore di pelle o credo religioso e la celebre frase di Jim Morrison "people are strange when you're a stranger" non è nata certamente nella patria del caciucco.
 
Tra il 19 ed il 22 Aprile 1960 ci furono gravi scontri tra la popolazione ed i paracadutisti di stanza in città visti come una presenza ingombrante e "fascista". La scintillà furono gli apprezzamenti di un paracadutista nei confronti di una ragazza livornese che passeggiava con il suo fidanzato. Ne nacque una rissa, al termine della quale, i militari dissero con fare minaccioso di tornare domani se ne avevano il coraggio. I giovani livornesi colsero la sfida al volo ed il giorno successivo si presentaro un centinaio di persone e, nonostante l'intervento della polizia, la battaglia si prolungò per dei giorni.
 
In sintesi, Livorno è una città comunista, una roccaforte di Berlinguer e del PCI non di Renzi e del PD. Non capisco la meraviglia, non capisco lo stupore di un sindaco a 5 stelle. Se finora la creatura di Veltroni ha tenuto è soltanto perchè dall'altra parte c'era Berlusconi, odiatissimo in città tanto da non riuscire ad attraccare al porto durante la sua celebre crociera elettorale. Quest'anno si puntava forte su Buongiorno Livorno ma quando al ballottaggio la scelta è diventata tra il PD e Nogarin, un 5 stelle molto lontano dallo stile Grillo, molto propositivo e concreto, la scelta è stata semplice: si è finalmente potuto punire quel partito che viene considerato in città più come una nuova DC che come una naturale evoluzione del tanto amato Partito Comunista Italiano.
 
Adesso, da assiduo frequentatore di Livorno, auguro buon lavoro al neo sindaco che, da indigeno, saprà benissimo che la popolazione così come ti premia ti distrugge e che la sua vittoria nasce dal totale appoggio di Buongiorno Livorno che presenterà il conto sia per la fase programmatica che per quella ideologica.
 
@MangiolaAntonio
 
 
Livorno (La Venezia)


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